Giornata della Memoria, grande interesse alla tavola rotonda e all’inaugurazione della mostra di Anffas Varese e Fondazione Piatti

Lo scorso fine settimana con la tavola rotonda “La paura del diverso. Riflessioni su intolleranza e dintorni” presso il Salone Estense del Comune di Varese (sabato 24 gennaio) e l’inaugurazione della Mostra “Perché non accada mai più. Ricordiamo” presso Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese (domenica 25), ha preso il via la serie di iniziative organizzate da Anffas Varese e Fondazione Piatti per celebrare la Giornata della Memoria 2015, in collaborazione con il Comune di Varese e con il Patrocinio della Provincia di Varese e di Anffas Lombardia onlus.

All’apertura della Tavola Rotonda “La paura del diverso. Riflessioni su intolleranza e dintorni” di sabato 24 gennaio 2015, dopo i saluti di Paolo Bano, Presidente Anffas onlus di Varese, e di Cesarina Del Vecchio, Presidente di Fondazione Renato Piatti onlus, e quelli delle autorità, tra cui il sindaco di Varese, Attilio Fontana, e Marina Rossignoli, Dirigente Responsabile Settore Lavoro, Formazione e Cultura della Provincia di Varese, il Direttore Generale di Fondazione Piatti, Michele Imperiali, qui nella veste di moderatore, ha introdotto la giornata offrendo spunti che sono poi diventati materia di confronto nel corso della tavola rotonda.

Imperiali si è rivolto in particolare  ai numerosi giovani presenti in sala invitando la platea (circa 140 persone) a una riflessione in merito all’origine della paura. La paura ha fatto sì che si arrivasse a una categorizzazione degli individui (normali, invalidi, disabili, e cos’ via) tale che, ad esempio, nel periodo storico che va dalla Belle Epoque alla 2^ Guerra Mondiale allo sterminio di milioni di persone. Oggi tocchiamo con mano nuove forme di discriminazione, che ancora una volta limitano l’integrazione e ancor più l’inclusione sociale .

Imperiali, prima di dare la parola ai relatori, ha lasciato lo spazio al Gruppo di Teatro degli alunni del Liceo Artistico A. Frattini di Varese, condotti dal professor Andrea Minidio con la collaborazione della collega Silvana Antonelli. Gli alunni con gli insegnanti hanno dato luogo a una performance teatrale liberamente tratta dal testo di Marco Paolini “Ausmerzen”  e dall’opuscolo della Mostra “Perché non accada mai più. Ricordiamo” interpretando gli stessi scienziati i cui studi hanno rappresentato le basi teoriche per l’eugenetica. Un momento profondo e di grande impatto emotivo, che ha entusiasmato e commosso il pubblico presente guadagnandosi un lungo e sentito applauso con standing ovation .

Alla successiva tavola rotonda i relatori erano:

  • Giorgio Rossi, primario UONPIA A.O. di Varese
  • Giovanni Del Pero per il Dipartimento ASSI della ASL della Provincia di Varese in vece di  Ester Poncato che non ha potuto essere presente;
  • Marco Vanetti,  funzionario Servizi Sociali del Comune di Varese
  • Don Michele Barban, Direttore Centro Gulliver
  • Luigi Macchi, funzionario dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese

Gli spunti di discussione e di riflessione hanno stimolato l’intervento del pubblico dove era presente, tra gli altri, la senatrice Laura Bignami che ha voluto portare il suo contributo, non solo in qualità di senatore della Repubblica, ma anche come mamma coinvolta in prima persona sul tema.

Gli interventi hanno messo in luce quanto la politica, ancora oggi in nome del risparmio economico, si muove tagliando risorse rivolte ai più deboli ma anche in quegli ambiti (uno fra tutti la scuola, la formazione) che dovrebbero esser considerati fonti per investire e dare luogo ad una società migliore.

Il giorno seguente, domenica 25 gennaio, l’appuntamento importante dell’inaugurazione della Mostra “Perché non accada mai più. Ricordiamo” si è arricchito con la celebrazione della consegna della medaglia in onore e in memoria di Carlo Montalbetti: una delle figlie e il nipote hanno ricevuto, da parte del prefetto Giorgio Zanzi, l’onorificenza conferita ai cittadini italiani, civili o militari, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Il momento emozionante ha visto la partecipazione di numerose autorità: oltre al prefetto Giorgio Zanzi, erano presenti il Vice Presidente della Provincia Giorgio Ginelli, il sindaco del Comune di Varese Attilio Fontana, il Colonnello dei Carabinieri Alessandro De Angelis, e il consigliere provinciale Fabrizio Mirabelli.

A seguire, i numerosi presenti (circa 120 persone), nella Sala Conferenze di Villa Recalcati hanno potuto assistere alla versione integrale della rappresentazione “Il rumore dei pensieri” che i giovanissimi attori del gruppo teatrale del Liceo Artistico Frattini hanno messo in scena per la seconda volta, coinvolgendo il pubblico in un salto nel passato più cupo, con musiche e suoni e con un grande successo e con lunghi applausi e commozione del pubblico presente.

Al termine della performance è stata ufficialmente inaugurata la mostra. L’allestimento curato da una giovane studentessa di Scenografia dell’Accademia di Brera e le musiche scelte da una studentessa del Liceo Musicale di Como, permettono di catapultarsi in un ospedale psichiatrico del primi decenni del ‘900: sui tavoli da lavoro sono ancor impresse le identità dei medici, e degli scienziati che come Lombroso, Lorenz, Graham o Galton diedero un contributo decisivo all’applicazione fisica della ”ausmerzen”: la selezione che a maro i pastori, prima della transumanza, operano sulle pecore che rallentano la marcia, che non sanno stare al passo. Questa regola tra il 1939 e ben oltre la fine della guerra, applicata ai cittadini “fragili” tedeschi, italiani polacchi ecc., provocò la morte di oltre 300 mila persone. In evidenza in memoriale in onore di tutti i bambini uccisi con molti dei loro nomi appesi e la foto di un bimbo sorridente.

Ad affiancare la mostra anche la proiezione, in Sala Montanari a Varese, della versione televisiva di “Ausmerzen” di Marco Paolini: il 27 gennaio (introduzione a cura di Michele Imperiali) e il 3 febbraio (introduzione a cura di Ester De Tomasi Figlia del Partigiano Sergio internato a Mauthasen Campo a 15 km da Hartheim uno dei luoghi di sterminio specifici per le persone “fragili”) alle 10, per le scuole, e il 6 febbraio per tutti, alle 20.30, con la presentazione di Alessandro Leone.

Passaparola

Leggi anche