Cesarina del Vecchio ed Emilio Rota “Mamma e papà Anffas”: Fondazione Renato Piatti per le famiglie del territorio, una storia che continua.
“Guardando indietro ricordo le tante battaglie portate avanti con le famiglie per la conquista di diritti essenziali per i nostri figli», inizia così il racconto di Cesarina Del Vecchio per la comunità varesina – e non solo – detta anche “mamma Cesi”.
Fondazione Renato Piatti onlus porta infatti il nome del marito, mancato improvvisamente nel 1982 «Con lui – prosegue – avevamo iniziato a costruire una rete di famiglie che, come noi, avevano un figlio con disabilità qui in via Crispi, in due stanze che ci avevano messo a disposizione i frati. Insieme a pochi altri avevamo deciso di rivendicare il diritto ad una vita di qualità per le persone con disabilità. All’inizio erano servizi sperimentali che sono serviti a stimolare politiche del territorio. Oggi, grazie alle persone che negli anni hanno contribuito a rendere solida Fondazione Renato Piatti, possiamo dare risposta a circa 500 famiglie che hanno bisogno di tutto».
«Una rete di centri diurni, centri terapeutici e riabilitativi, strutture residenziali, comunità e servizi di supporto alle famiglie costruita e conquistata solo grazie alla fatica e tenacia di Renato e Cesarina» ricorda Emilio Rota, altro storico pilastro di Anffas e della Fondazione.
«Una rete che oggi ha bisogno dello stesso impegno e forza che 40 anni fa animavano le mie battaglie e di tutto il supporto e la professionalità di cui siamo capaci» prosegue Cesarina e conclude «per questo oggi faccio un passo di lato, così che Fondazione Renato Piatti possa continuare quello che ho iniziato 22 anni fa con la mia stessa determinazione e consapevolezza, grazie a Emilio Rota – da sempre al mio fianco – a cui lascio con totale fiducia la Presidenza poiché, ancor più in questi tempi incerti, occorrono spinte in avanti alla conquista di diritti e servizi non ancora garantiti alle famiglie che rendano vivo il sogno di una società inclusiva per tutti».
Quella di Emilio Rota, “genitore orfano” di Alberto, affetto da sindrome autistica e deceduto per SLA nel 2010, è una vita spesa a difesa dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie e da sempre legata a doppio filo con quella di Renato e Cesarina ed è proprio grazie alla sua spinta che da associato nel lontano 1977, entrò prima nel Consiglio Direttivo di Anffas Varese (1996), poi in quello di Anffas Nazionale (1998) cui seguirono gli incarichi di Presidente della Fondazione Nazionale Durante e Dopo di Noi Anffas (dal 2007), di Anffas Lombardia (dal 2012), di Vice Presidente Vicario Anffas Nazionale, di Consigliere della Fondazione Renato Piatti partecipandone attivamente alla costituzione nel 1999.
«La nascita della Fondazione fu una vera e propria novità nel panorama di allora, guardata certamente come pilota di innovazione rispetto alla volontà di mantenere distinti advocacy e servizi – racconta Emilio Rota – un modello preso a riferimento grazie alla riforma statutaria del 2004 con cui Anffas Nazionale prese definitivamente atto della bontà e potenzialità del nuovo impianto Associazione – Ente Gestore».
Non si trattava di una divisione, viceversa, di un impegno reciproco delineando competenze ben chiare e definite per ciascun attore in cui «la Fondazione è nata per rispondere al meglio alle esigenze delle famiglie, sia per gli aspetti sociali – sociosanitari e sanitari, che della vita delle persone con disabilità e dei loro cari. Questa è la strada che intendo proseguire nel nuovo compito che mi è stato assegnato e che volentieri accolgo con gratitudine ed una certa emozione, con il consueto spirito di servizio e attitudine alla risposta ai bisogni», prosegue Emilio Rota «Sarà necessario introdurre azioni ma sostanziandole mantenendo sempre quell’equilibrio tra cuore e ragione che è poi il segno distintivo di Anffas e della Fondazione».
In questo senso Fondazione Renato Piatti rappresenta davvero una delle stelle più brillanti del firmamento di Anffas, frutto dell’intuizione unica di Renato unita alla forza e la grinta di Cesarina sempre capace di esprimere quell’essere “mamma Anffas” – ovvero una famiglia per le famiglie – e che continuerà a guidarci premurosamente come Vice Presidente: «un segno di vicinanza e di sostegno alla Fondazione che mai mancherà da parte mia».