Gli operatori del CDD di Besozzo hanno presentato il centro in modo simpatico in un articolo, per far conoscere a più persone la struttura e le diverse attività che svolgono con i ragazzi. La notizia è stata pubblicata anche sul portale “Il Resto del Michelino” da Besozzo (www.ilrestodelmichelino.it )
“C’è una vecchia casa, a Besozzo davanti la stazione, con qualche “pretesa” Liberty: finestre e porta contornate da cornici a decori floreali e balconcini con belle inferiate lavorate.
Vicino all’ingresso un cartello reca la scritta “CDD BESOZZO – Fondazione Renato Piatti”. In molti passano lì davanti, andando a prendere il treno, recandosi al mercato o dal dottore oppure a comperare il giornale; pochi però sanno di preciso cosa e chi ci sia all’interno.
In quella casa un tempo i bimbi besozzesi frequentavano l’asilo; ora invece vi trascorrono buona parte delle loro giornate persone più grandi, ma ugualmente bisognose d’attenzione ed affetto.
Provengono da Besozzo, Monvalle, Brebbia, Ispra e Biandronno, da Sesto ed Angera, Gemonio e Cittiglio, Cocquio ed altri posti anche più lontani.
I loro nomi sono Luisa e Stefano, Laura e Mirko, Sabrina ed Alessandro, Paolo, Gilberto, Mara, Fulvio ed altri ancora per un numero di venti e più.
Dietro ad ogni nome un volto, un carattere, dei sentimenti, degli interessi; persone, insomma, che in via Zangrilli lavorano, giocano, mangiano, fanno sport, ascoltano musica in compagnia di altri nomi e volti, che li accompagnano quotidianamente alla ricerca di una migliore qualità della vita.
Insieme si fanno passeggiate, nuotate, gite; vacanze al mare ed in montagna e tanto altro ancora. Si ride, si discute, si scherza, magari si litiga, come in ogni famiglia che si rispetti. Le giornate passano veloci, perché in piacevole compagnia il tempo vola ed alla fine ci si vuole un gran bene.
Le persone che frequentano il CDD hanno forse qualche difficoltà ad esprimersi, a camminare, a seguire le comuni regole di comportamento, a dar voce ai loro bisogni e sentimenti. Spesso adottano delle espressioni strane, inusuali ma simpatiche e divertenti.
Chi si trova lì con loro si adopera perché i problemi siano più leggeri, meno importanti di quel che, di primo acchito, possano sembrare.
Attraverso attività di carattere espressivo, motorio, occupazionale si persegue il benessere psico-fisico di chi le svolge. Anche le feste di Natale, Carnevale, Pasqua, i compleanni sono basilari nel creare un ambiente favorevole alla familiarità, all’amicizia, alla serenità.
Ma di una cosa si può stare sicuri: l’arricchimento e la gioia sono dono reciproco tra frequentatori ed operatori.
Ma, anche se quella vecchia casa è al centro del paese, spesso sembra che a Besozzo pochi sappiano che esista o che, comunque, la vedano con un misto di disinteresse o timore; ma non immaginano quale ricchezza di umanità, impegno e sentimenti racchiuda.
Per tale motivo chi vi opera vorrebbe far conoscere il CDD (Centro Diurno Disabili) a tutti coloro che desidereranno sapere, capire che non si tratta di un luogo a se stante, isolato dalla vita del luogo ove è posto, da evitare; ma può, invece, dare tanto più di quel che riceve in termini di ricchezza interiore, senso della vita, simpatia e slancio affettivo.”
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Alla prossima, allora.
Gli operatori del CDD Besozzo