“L’interesse superiore del fanciullo deve essere preminente a qualsiasi ordine di priorità in tutte le decisioni di competenza delle istituzioni, dei tribunali e degli organi amministrativi”. Così recita l’Art. 3 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite nel Novembre del 1989.
In Italia è il Gruppo CRC (Convention on the Rights of the Child) che redige annualmente il rapporto sullo stato di attuazione della Convenzione. Composto da 86 associazioni, tra cui Anffas Onlus, mette in evidenza luci e ombre rispetto agli impegni assunti dai Governi che si sono susseguiti nel nostro paese negli ultimi 5 anni.. “Nel nostro paese esistono ancora enormi lacune da colmare riguardo al tema della tutela dei minori, anche disabili”questa la denuncia di Michele Imperiali, Direttore della Fondazione Piatti di Varese, Presidente il gruppo che all’interno di CRC si occupa del tema della disabilità. Non esiste ancora un progetto obiettivo sulla disabilità in età evolutiva e soprattutto non sono visibili segnali di cambiamento…
La legge 140 ha fatto molto per migliorare la condizione dei minori con disabilità ma ciò che oggi è importante è soprattutto riuscire a spostare l’attenzione dall’handicap e dalla patologia mettendo in evidenza prima di tutto la persona come soggetto di diritti umani e civili, considerando quindi la disabilità come una situazione di salute in un ambiente sfavorevole, come definito dall’ OMS.
In occasione dei 20 anni della Convenzione e del lancio del rapporto CRC, scaricabile presso il sito www.gruppocrc.net, Anffas Onlus Nazionale annuncia la “Prima conferenza regionale sulle politiche a favore dei bambini e degli adolescenti con disabilità” che avrà luogo a Milano nel mese di Febbraio 2010, in collaborazione con Anffas Lombardia. Sarà una prima occasione per avviare un percorso di conoscenza e di verifica dei comportamenti che su questa materia vengono attuati nelle nostre regioni. Il percorso non è semplice e in Italia c’è ancora molto da fare. È importante che non solo le istituzioni ma anche la società si mobiliti per trovare soluzioni a ciò che ancora non funziona. I minori sono il nostro futuro, abbiamo quindi il dovere di garantire loro una qualità di vita migliore!