Consapevoli dell’autismo: solo il 2 aprile non basta

Domani, 2 aprile 2019, si celebra la Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo. Moltissime iniziative, in tutta Italia, per cercare di andare oltre la semplice e superficiale informazione su un disturbo che nel nostro Paese riguarda 500 mila persone. La prima voce che dovremmo ascoltare, in verità, è quella dei reali e unici protagonisti, i bambini (ma anche i giovani e gli adulti) con autismo. E cosa potrebbe volere, un bambino con autismo, in occasione di questa giornata? Abbiamo provato a immaginare un suo messaggio e ve lo trasmettiamo. Eccolo: “Io non so che cos’ho. Gli altri dicono che ho l’autismo, ma io non so che cosa vuol dire. Io so soltanto che non so parlare, che non riesco a capire cosa mi succede dentro e cosa mi succede tutto intorno. I suoni, i colori, gli odori, le persone: non ho mezze misure, o mi danno un gran fastidio oppure non mi accorgo neppure che ci siano. Mi sembra quasi di venire da un altro pianeta. Da solo non ce la faccio, ho bisogno di aiuto. E anche mamma e papà fanno tanta fatica. Tu, che stai ascoltando, vuoi provare a conoscermi meglio e a volermi bene?”.

Domani, 2 aprile 2019, dopodomani, un giorno qualunque, ricordiamoci di questo messaggio: la consapevolezza nasce così.

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