Ciao “Lupo”.

Inizia così il commosso saluto della Fondazione Renato Piatti a Renzo, storico ospite del centro di San Fermo, scomparso questa notte.

Per ricordarlo la Fondazione si affida alle parole di chi ha vissuto con lui, fianco a fianco e giorno dopo giorno, provando forti emozioni e che oggi ha un grande vuoto nel cuore.

“C’è un silenzio smarrito in struttura da quando, questa notte, ci hai lasciato. San Fermo tutta ha il cuore spezzato. Non si può esprimere il vuoto che sentiamo dentro di noi. Sei, eri, una parte della storia di San Fermo: casa.

Come ti chiami? “Lupo, Lupo Mannaro”, rispondevi, ma i tuoi meravigliosi occhi blu hanno sempre tradito la gentilezza del tuo animo, la tua voglia di chiacchierare con chiunque incontrassi, il tuo senso dell’umorismo, la tua “leggerezza”. Testardo, irremovibile rispetto a ciò che percepivi come un bisogno, che si trattasse del caffè, di una stretta di mano, di un abbraccio, di quelle “caséte” (si, perché non hai mai perso quel delizioso coté “veneto” che tanto ti legava alla tua famiglia) che tuo fratello Graziano ti portava ogni volta che vi vedevate (ci siamo sempre chiesti dove riuscisse a trovarle, dato che ormai nessuno le utilizza più), del tuo “Tex”, sempre sotto il braccio. Ti ci sedevi sopra pur di impedire ad altri di  portartelo via. Quanto ci manchi già!

A San Fermo dal marzo dell’89, avevi 28 anni. Quanto tempo passato assieme tra caffè “scroccati” e le tue canzoni. Lucio Battisti, Nanni Svampa, i Pooh. Le sapevi tutte a memoria. E che bella voce. Quando ti si rimproverava, con quel tuo sorrisino sornione dicevi “Ti perdono!”.

Un grazie ed un abbraccio speciale a Graziano, tuo fratello, che ti è sempre stato vicino e che ti ha amato, e ti ama, tantissimo. E tu lo hai sempre saputo: quanta emozione traspariva da ogni tuo gesto quando lo vedevi arrivare!

Unica consolazione per chi rimane è sapere che non hai sofferto, che il sonno ti ha accompagnato dove la tua mamma ed il tuo papà ti coccoleranno come un tempo.

Ciao, “Lupéto” del nostro cuore. Ciao “occhi blu”. Grazie per tutte le emozioni che ci hai regalato”.

Questa la lettera scritta dalla responsabile e dagli operatori del centro di San Fermo. Ma anche il nostro presidente e il nostro direttore generale hanno voluto esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia di Renzo ricordandolo con queste parole: “È ancora più triste prendere atto di quanto accade, così, alla vigilia delle festività natalizie – ha detto Emilio Rota, presidente di Fondazione Piatti – Forse però è anche un segno che ci chiama al ravvedimento, al ritorno ai fondamentali della vita, fermarci un momento e riflettere. Un altro pezzo della nostra storia che da oggi ci guarda da lassù. Buon viaggio Lupo, ci mancheranno tue canzoni e i tuoi sorrisi.

“Due cose mi hanno colpito questa mattina a San Fermo – prosegue Radaelli – e che penso siano un dono, uno stimolo ed una responsabilità bella per noi tutti. Il silenzio e la commozione degli operatori che entravano a salutare Renzo che testimoniano come accompagnare nella vita sia un dono. Grazie a tutti voi per quello che avete donato a Renzo e grazie a Renzo per tutto ciò che ci ha regalato! Buona nuova vita!”.

Passaparola

Leggi anche