Sentirsi utili fa bene. La testimonianza di un nostro volontario

Sono oltre 70 i volontari di Fondazione Piatti. C’è chi collabora nel servizio di trasporto, chi aiuta gli operatori nelle attività di animazione e nel momento del pranzo, chi accompagna i nostri ragazzi nelle uscite sul territorio, chi collabora negli eventi di raccolta fondi. Attività diverse, ma con un fattore comune: sentirsi utili fa bene. Una frase che sentiamo dire spesso dai nostri volontari e che riscopriamo anche nella testimonianza di Denis Della Libera, volontario della RSD di San Fermo, pubblicata di seguito. A tutti i nostri volontari, vecchi e nuovi, va il nostro grazie per…

il tempo che dedicano ai nostri ragazzi, per l’affetto e l’amicizia che donano a ciascuno di loro. Fondazione Piatti ha sempre più bisogno di volontari, se sei interessato informati qui http://www.fondazionepiatti.it/sostegno-disabili/volontariato , ti aspettiamo!

LA TESTIMONIANZA DI DENIS DELLA LIBERA, VOLONTARIO DELLA RSD DI SAN FERMO

1) Come mai hai scelto di fare volontariato a San Fermo ?

La mia esperienza di volontariato è nata dopo aver completato il corso A.S.A.

Durante il corso avevo espressamente chiesto all’istituto scolastico che frequentavo, di poter svolgere il tirocinio formativo sia in una struttura per anziani (R.S.A.) sia in una struttura residenziale per disabili (R.S.D.).

In questa occasione, la scuola mi ha messo in contatto con la R.S.D di San Fermo e così ha avuto inizio la mia esperienza, inizialmente come tirocinante e successivamente come volontario che dura tuttora.

2) Che cosa ti aspettavi prima di iniziare?

Prima di iniziare provavo grande timore e un pizzico di paura perché non conoscevo assolutamente questa realtà e queste persone.

Infatti non avevo mai avuto nessun contatto diretto e personale con questo mondo, che mi appariva quasi totalmente sconosciuto.

Proprio per questo non sapevo nemmeno cosa potessi aspettarmi, ma dentro di me serbavo la speranza di poter vivere un’esperienza positiva, e oggi posso dire che è stata ampiamente esaudita.

3) Che cosa hai trovato, cosa ti lascia il servizio?

La mia risposta apparirà forse scontata, forse noiosa, ma è vera perché viene dal di dentro, non posso soffocarla o limitarla, quindi la devo esprimere nella sua interezza.

La persona disabile, pur con tutte le sue deficienze mentali, sensoriali e fisiche, è una persona vera, con diritti precisi.

Personalmente, sto ricevendo molto dai ragazzi di San Fermo: in questi mesi trascorsi insieme, mi hanno “pulito” il cuore, lo hanno “disincrostato” da molti schemi e barriere dettate dalla ragione e dalle facoltà critiche.

Queste persone sono dotate di una disarmante semplicità, genuinità o innocenza, che i più “normali” non hanno: vivono di fiducia e di fede negli altri, proprio perché le loro capacità di sbrogliarsela da soli sono troppo limitate.

Vivono di relazioni: è tutto quello che hanno.

Chiedono affetto e amicizia, che ricambiano con un abbraccio, un sorriso, una carezza, dandoti la mano.

Posso testimoniare che ricevere da queste persone gesti di gratitudine, di affetto e di fiducia, significa vivere un’esperienza bellissima che ti scalda e ti riempie di gioia il cuore.

In questi mesi trascorsi con i ragazzi ho ricevuto abbracci, carezze, sorrisi, sempre sinceri e spontanei: doni stupendi che mi hanno fatto riflettere.

Mi sono chiesto e mi chiedo tuttora: noi “normali”, quante volte nel nostro ambiente famigliare e verso le persone a noi più care, doniamo un abbraccio, una carezza, cerchiamo il contatto fisico per trasmettere il nostro affetto, la nostra amicizia, il nostro amore?

Quante volte diciamo loro frasi di affetto e di gratitudine?

Grazie a questi ragazzi, ho anche riscoperto il valore e la bellezza nel condividere con semplicità e genuinità i vari momenti e impegni della giornata: il pasto, una passeggiata, un film, ascoltare la musica insieme, etc.

Infatti, in quei momenti, sono “obbligato a rallentare” e a rispettare i loro tempi, ma proprio questo mi ha permesso di “calarmi” nei loro panni e scoprire un mondo che ama e vive di semplicità e chiede solo un po’ di attenzione e affetto, donando in cambio tanta tenerezza e amore.

Infine, devo veramente ringraziare tutto il personale che lavora in struttura: mi riferisco a tutte le figure professionali presenti , nessuna esclusa.

Li ringrazio di cuore, perché mi insegnano con pazienza e professionalità e mi fanno sentire sempre a mio agio, ognuno con il proprio stile e la propria personalità.

Grazie, amici di San Fermo. Vi voglio bene.

Denis Della Libera

Pubblicato il 13/07/2012

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